RIVER ROAD Installation


RIVER ROAD
Installation

curated by Sabrina Zannier

NUVOLE. VIAGGIO NELL'ARTE INDIPENDENTE
Scicli (Ragusa), May 9, 2014






"La Terra su cui viviamo non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”. 
Capo Seattle, 1852

River Road indica un percorso, visivo, mentale e sensoriale, su un duplice binario metaforico: il fiume come via di scorrimento relazionale fra uomo e natura; il fiume come flusso temporale, che conduce l’essere umano nelle diverse età della vita e nelle differenti stagioni della consapevolezza.
River Road è una finestra aperta sulla bellezza del paesaggio che attornia una via fluviale, ma anche un monito alla sua salvaguardia, alla luce dello scempio verso la natura prodotto dalla nostra presunzione. River Road è allora una sorta di appello, in chiave etico-spirituale, che l’allestimento suggerisce in due momenti distinti. Il primo è dato dalle tre fotografie che appaiono sull’unica parete illuminata della stanza, a sollecitare quasi il raccoglimento di una preghiera, innanzi a una fanciulla-Madonna, che si pone frontalmente con la consapevolezza di una maternità universale contenuta in germe in un gioco d’infanzia; che ci dà le spalle immergendosi nella bellezza del panorama; che ci guarda nuovamente, in un urlo di rabbia raccolto dal fiume, stringendo a sé il bambolotto-bambino a simbolo dell’intera specie.
L’alterazione delle luci e il processo di desaturazione, che sconfina le cromie nei grigi, conferiscono a queste immagini un’ulteriore carica drammatica, ma sempre in relazione a un carezzevole lirismo. Entrambe ritornano, ma questa volta in un’immagine a colori, quella del secondo appello di River Road, in una piccolissima stanza oscurata, dove nel monitor appeso a soffitto la fanciulla guarda il cielo nella speranza di non cadere. Di non caderci addosso, da quest’immagine che incombe sul visitatore, su tutti, tutti responsabili nei confronti dei fanciulli, come sotteso nella lungimirante frase del nativo americano. L'urlo della bambina nel letto del fiume in secca è un grido contro i danni, alcuni irreparabili, che le attività antropiche hanno portato ai fiumi, ai mari e più in generale all'acqua. Questo intervento dell’uomo sulla natura è simboleggiato dalla babele di segni alfanumerici, ideogrammi, simboli arcaici e moderni dipinti sul vestito color rosa carne, come traccia diacronica della presenza umana. Racchiudono l’universo della conoscenza, che per essere affrontato richiede l’annullamento dell’arroganza e l’adozione della libertà, di pensiero, azione ed emozione. Per affrontare la complessità dell’esistenza, della relazione con il mondo, con l’altro che abita il sé e con l’altro da sé è forse allora necessario farsi piccoli e stringere fra le braccia il nostro giocattolo preferito. Quello che da bambini ci accompagnava ovunque, già allora facendosi tramite del nostro rapporto con il mondo. Anche l’arte, del resto, incarna questo tramite, portandosi addosso la felicità e il conforto del gioco, ma con l’impegno e la partecipazione che il bambino ripone in ogni suo giocattolo.
River Road è dunque una storia.  Al centro c’è l’uomo, con le sue infinite complessità e con la necessità, oggi più che mai, di trovare parola e ascolto in un corpo sociale capace di accogliere i valori della differenza, dei diritti e dell’etica.
Sabrina Zannier




OPENING performance


OPENING
performance
SetUp Art Fair
Jenuary 23, 2014
Bologna


In order to enter the exhibition of SetUp Art Fair everyone (more than 400 people) proceeded at the ribbon cutting ceremony.


























Opening, performance, 2014
for In Corpo 4 / SetUp Art Fair
curated by Giovanna Giannini Guazzugli and Sponge ArteContemporanea




Menzione Speciale a Sponge ArteContemponaea assegnata dal comitato scientifico di SetUp composto da Lorenzo Bruni, Daria Filardo ed Helga Marsala per il miglior progetto curatoriale con la proposta espositiva 

Scavalcare i confini del corpo a cura di Giovanna Giannini Guazzugli.

Con Isabella Pers si passa dal corpo strictu sensu all’idea generale di individuo inserito nella collettività. Nelle sue azioni c’è una riflessione sulla percezione dei ruoli interpersonali e sui molteplici livelli interpretativi con cui ogni individuo affronta la realtà. Le sue azioni sono inviti alla consapevolezza, all’affermazione di sé e alla determinazione di una coscienza sociale.
Giovanna Giannini Guazzugli